Google in un futuro non lontano potrebbe portare la pubblicità su frigoriferi e termostati 'intelligenti'. Sarebbero queste le intenzioni del gigante californiano stando a quello che emergerebbe dalla lettera inviata a dicembre alla Sec, l'autorità americana di vigilanza sulla Borsa, e resa pubblica nei giorni scorsi. Ma Big G, che a gennaio ha comprato i termometri 'smart' di Nest per 3,2 miliardi di dollari, per il momento frena.
Nella comunicazione alla Securities and Exchange Commission Google scrive che ''entro pochi anni'' insieme ad ''altre compagnie'' potrebbe ''offrire inserzioni pubblicitarie e altri contenuti su frigoriferi, monitor nelle auto, termostati, occhiali, orologi, solo per citare alcune delle possibilità''.
In poche parole tutto ciò che sia connesso a internet. L'azienda di Mountain View lo dice per giustificare il fatto di non aver risposto alla Sec sui ricavi generati dai dispositivi mobili visto che, premette, il panorama delle tecnologie 'mobili' ''continua ad evolversi'' grazie all'arrivo di più tipologie di dispositivi 'smart'. ''Ci aspettiamo - aggiunge - che gli utenti utilizzeranno i nostri servizi e vedranno le nostre pubblicità su un'ampia e crescente varietà di dispositivi in futuro''. Ad ogni modo sia Google sia Nest, interpellati dal Wall Street Journal, hanno respinto l'ipotesi. Un portavoce di Google ha sottolineato che Nest ''non ha un modello di business basato sulla pubblicità'' e Tony Fadell, fondatore e ceo di Nest, ha scritto che ''le pubblicià non sono idonee per la 'user experience' dei clienti di Nest''.
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