Ci saranno anche due robot "made in Italy" a fine maggio a Seattle a sfidare altri 30 frutto dei maggiori laboratori di ricerca al mondo per la Amazon Picking Challenge, prima competizione indetta dal gigante dell'e-commerce con lo scopo di reinventare la gestione dei propri magazzini, quelli da cui in tutto il mondo ogni giorno vengono spediti milioni di beni acquistati online. I team italiani selezionati per la finale sono quelli del Politecnico di Torino e dell'Università di Pisa.
Lo scopo della gara è stimolare la comunità di ricerca robotica internazionale ad escogitare soluzioni avanzate e automatizzate per prendere dagli scaffali gli oggetti ordinati dai clienti online e riporli in pacchi pronti per la spedizione. Alla fine della competizione, che prevede tre premi in denaro simbolici, tutto il software prodotto diventerà "open source", ovvero sarà a disposizione della comunità scientifica.
Uno dei due progetti italiani è realizzato dal Politecnico di Torino con Comau (membro del gruppo Fca). Una soluzione, spiega all'ANSA uno dei ricercatori del Politecnico, Manuel Del Verme, che impiega un robot Comau per realizzare un "braccio" che si muove in sei dimensioni e che ha due "mani", una delle quali non ancora vista in commercio.
Il team è composto da Simone Baratta, Giorgio Toscana, Manuel Del Verme per il Politecnico di Torino e da Valentina Ferrara, Ivan Lazzero e Andrea Bisson per Comau.
L'altro progetto italiano è realizzato dal Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa e dall'Istituto Italiano di Tecnologia. "Il nostro punto di forza - spiega all'ANSA Manolo Garabini, ricercatore dell'ateneo toscano - è la mano del nostro robot", che "ha tutti i gradi di libertà di una mano umana" e "un singolo motore che muove tutte le falangi permettendole di adattarsi a oggetti molto differenti".
Il video del prototipo realizzato da Università di Pisa e Istituto Italiano di Tecnologia
Il team è composto da Tommaso Pardi, Emanuele Luberto, Alessandro Raugi, Mattia Poggiani, Lorenzo Malagia, Fabio Bonomo, Riccardo Persichini, Alberto Brando, Andrea Di Basco, Manuel Giuseppe Catalano, Giorgio Grioli, Manolo Garabini, prof. Antonio Bicchi, Nikolaos Tsagarakis.
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