Ci sono anche Elon Musk e i fondatori di Deepmind, il 'braccio' di Google che si occupa della materia, fra le oltre 2.600 organizzazioni e singoli privati che si sono impegnati a non sviluppare armi autonome dotate di intelligenza artificiale. Il documento che raccoglie l'intenzione è stato presentato alla Joint Conference on Artificial Intelligence in corso ad Amsterdam dal the Future of Life Institute, l'organizzazione per l'uso 'benigno' della tecnologia fondata tra gli altri da Jaan Tallinn, ideatore di Skype.
I firmatari, fra cui anche l'Associazione Italiana per l'Intelligenza Artificiale, rappresentano 90 paesi, mentre sono 26 le nazioni che hanno già adottato bandi espliciti agli studi su questo tipo di armi.
"La decisione di togliere la vita non dovrebbe essere mai delegata a una macchina - afferma il documento, siglato da molti dei principali studiosi della materia -. Migliaia di ricercatori sono d'accordo sul fatto che rimuovendo il rischio e la difficoltà morali di uccidere una persona le armi autonome potrebbero diventare strumenti molto potenti di violenza e oppressione, soprattutto se legati alla sorveglianza e ai grandi sistemi di dati".
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