Schiaffo di New York a Uber: la
Grande Mela diventa la prima città americana a imporre un tetto
all'app per auto con conducenti, e ad aprire la strada per
fissare un salario minimo per gli autisti. Il consiglio comunale
ha approvato il blocco di un anno dell'emissione di nuove
licenze per Uber, la sua rivale Lyft e società analoghe,
mettendo di fatto un tetto alla loro crescita.
Le autorità si sono spinte anche più avanti, dando il via
libera a una misura che concede loro mano libera per fissare un
salario minimo per gli autisti, atteso già nei prossimi 12 mesi,
visto che sono in corso da tempo studi al riguardo. Per il
colosso della Silicon Valley si tratta di un duro colpo in uno
dei suoi mercati più forti, New York.
Esultano i tassisti, che considerano il voto una loro
vittoria. L'ascesa di Uber e simili ha infatti danneggiato
pesantemente la loro attività, riducendo drasticamente gli
stipendi e il valore delle licenze dei taxi. Se nel 2013 la
licenza valeva 1,3 milioni di dollari, il prezzo è ora crollato
a 160.000 dollari. Un crollo che si è fatto sentire anche sui
salari e che - secondo il sindacato dei tassisti di New York -
ha mandato sul lastrico molti e causato il suicidio di almeno
sei tassisti negli ultimi sei mesi.
Tocca ora al sindaco di New York, Bill de Blasio, firmare il
provvedimento che diventerà subito legge.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA