L'epidemia di coronavirus ha colpito il mercato mondiale degli smartphone, che ha chiuso il primo trimestre con una flessione del 13% su base annua a quota 272 milioni di unità consegnate. A riferire i dati sono gli analisti di Canalys, secondo cui una contrazione pesante ha interessato la Cina: -18% a 72,6 milioni di unità, la cifra più bassa registrata dal 2013.
A febbraio, quando il Covid-19 ha colpito la Cina e quindi le fabbriche di smartphone, le aziende erano preoccupate di come produrre abbastanza dispositivi per soddisfare la domanda globale, spiega l'analista Ben Stanton. Ma a marzo "mezzo mondo è entrato in lockdown, e le vendite sono precipitate".
Tra le aziende, a livello globale Samsung mantiene il primo posto con 59,5 milioni di smartphone consegnati e un calo del 17%. Contrazione del 17% anche per Huawei (ma cresce in Cina), seconda con 49 milioni di dispositivi. Segue Apple con 37,1 milioni di iPhone (-8%). Xiaomi, al quarto posto, va in controtendenza e cresce del 9%, a 30,2 milioni di consegne. Quinta è Vivo, con un +3% a 24,2 milioni di unità.
La situazione cambia molto in Cina, dove Huawei continua a guadagnare terreno spinta dalla solidarietà del Paese dopo il bando Usa che ha colpito gli affari della società in Occidente.
Huawei nel mercato cinese è prima con 30,1 milioni di smartphone consegnati e un incremento dell'1%. Segue a distanza Oppo con 12,5 milioni di unità e un calo del 26%. Vivo è terza a 12,1 milioni di dispositivi (-19%) e Xiaomi quarta a 7,8 milioni (-26%). Al quinto posto c'è Apple con 6,2 milioni di iPhone (-4%).
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