Una Ong per i diritti civili ha presentato un reclamo formale contro la polizia di Detroit in quello che afferma essere il primo caso noto di un arresto sbagliato dovuto all'errore di un software per il riconoscimento facciale. Ad essere finito in manette il 9 gennaio scorso, spiega ora la American Civil Liberty Union, è stato un afroamericano, Robert Williams, erroneamente identificato dal software come l'uomo ripreso dalle videocamere di sicurezza mentre compiva un furto in un negozio.
La Ong accusa la polizia di essersi "basata su una tecnologia difettosa e razzista, senza prendere misure ragionevoli per verificare le informazioni", e chiede, oltre all'archiviazione e alle pubbliche scuse per Williams, lo stop all'uso della tecnologia del riconoscimento facciale come strumento d'indagine.
L'impiego di questi software - di cui sono noti i pregiudizi su etnia e genere - da parte della polizia è un tema molto dibattuto negli Usa. Nel corso delle ultime settimane aziende del calibro di Ibm, Amazon e Microsoft hanno annunciato che non forniranno più i software per il riconoscimento del volto alle forze dell'ordine.
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