Clubhouse, in attesa di allargare la propria base di utenti, si lancia nei pagamenti. Testa la funzione Payments per far monetizzare ai 'creator' con i loro contenuti. "Siamo entusiasti di lanciare Payments, la nostra prima funzione di monetizzazione per i creator di Clubhouse", spiega la piattaforma solo audio che ha da poco compiuto un anno di vita e il cui valore ha superato il miliardo di dollari a fine gennaio.
Payments, attualmente in versione beta cioè di prova, verrà esteso nelle prossime settimane solo ad un numero ristretto di iscritti: permetterà ai creatori delle stanze sonore, in gergo 'room', di ricevere denaro per il loro lavoro. Tutti potranno inviare somme ma solo alcuni saranno in grado di riceverle, proprio in vista di una sperimentazione al momento di nicchia.
Per trasferire il denaro, servirà aggiungere al proprio account una carta di credito o di debito, necessità che ha già sollevato dubbi sulla sicurezza informatica. Un eventuale furto di dati potrebbe infatti esporre anche informazioni bancarie, con evidenti problemi su larga scala.
Una volta abilitata l'opzione, basterà cliccare sul profilo di un utente e selezionare "Invia denaro". Il totale della cifra versata dagli ascoltatori andrà ai creator, con una piccola tassa in percentuale dovuta agli oneri sostenuti da Stripe, partner dell'iniziativa e piattaforma a cui spetta elaborare le transazioni. "È bello vedere la crescita di una piattaforma social che pensa prima a retribuire i partecipanti piuttosto che monetizzare grazie alla pubblicità", ha scritto in un tweet Patrick Collison, Ceo di Stripe.
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