Anche Google, dopo Samsung, si affida a iFixit per permettere ai clienti di aggiustare in casa i loro smartphone Pixel. Qualche giorno fa, il portale di tecnici che periodicamente 'smonta' gadget hi-tech, aveva annunciato l'avvio della collaborazione con Samsung, per fornire entro l'estate manuali e parti di ricambio per i Galaxy S20, S21 e Galaxy Tab S7+. Google attiverà entro l'anno il programma di riparazione fai-da-te che copre i Pixel 2 e tutti i modelli successivi, fino agli attuali Pixel 6 e 6 Pro. Entrambe le iniziative interessano i mercati in cui i relativi prodotti sono in vendita, Italia inclusa.
Il colosso americano ha specificato che chiunque non si senta in grado di riparare lo smartphone da sé, può affidarsi ad una rete di negozi che sono stati certificati direttamente da Google. Al momento, sono attive catene negli Stati Uniti e in Canada, con il marchio uBreakiFix, anche se partnership simili arriveranno presto in Europa, a partire da Germania e Regno Unito. Il cambio di rotta di Samsung e Google arriva mentre il governo degli Stati Uniti si appresta a valutare una nuova norma in materia di "diritto alla riparazione", il Freedom to Repair Act, che farebbe cadere la violazione del copyright che ad oggi interessa i dispositivi riparati al di fuori dei canali ufficiali. Google afferma che "l'iniziativa è fondamentale per prolungare la vita e l'utilità del telefono". Anche Apple ha intrapreso un percorso simile, con il servizio Self Service Repair, che copre iPhone 12 e 13, lanciato a fine 2021.
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