Il metaverso come realtà economica
finanziaria in un futuro prossimo, cui i regolatori devono
adattarsi, ma vedendo la finanza virtuale come un'opportunità e
non solo un rischio. È questa la visione di Caroline D. Pham,
Commissioner US Commodity Futures Trading Commission,
intervenuta a Roma al seminario organizzato da Consob e Luiss
dal titolo "Financial regulatory and supervisory authorities
facing the Metaverse". "La grande domanda che abbiamo davanti è
"cosa è il metaverso e come dobbiamo confrontarci con esso?".
Dobbiamo sempre considerare i rischi, ma anche le opportunità.
Quello che penso del metaverso è come quando vedi Roma, che è
affascinante nella sua parte antica ma ha anche una Roma
moderna. Così anche il metaverso non è qualcosa che cancellerà
totalmente il passato, ma è un'esperienza che sarà più piena,
con una realtà fisica e una virtuale" ha detto Caroline Pham,
introducendo il tema. "Quando pensiamo al metaverso si capisce
che è più che semplice speculazione sulle criptovalute, ma è il
futuro di internet. Così, come regolatori e supervisori dobbiamo
guardare a queste novità che vanno oltre alla realtà fisica.
Quando pensiamo alla digitalizzazione della finanza, a partire
dalla firma digitale, dobbiamo lavorare come regolatori
guardando a queste novità come qualcosa di positivo, da non
demonizzare. Non dobbiamo buttare via il vecchio, ma
modernizzare la nostra realtà in un concetto di metaverso".
"L'opinione generale è che ci vorranno 10 anni prima che vi
siano le infrastrutture e le strutture per gestire questa nuova
economia virtuale basata sul cloud e sul metaverso. I regolatori
devono pensare in primo luogo a garantire un accesso aperto
all'economia virtuale, promuovendo diversità e inclusione. Altro
problema è valutare l'impatto del metaverso sulla vita delle
persone, che rischiano di restare tutto il giorno all'interno di
una realtà virtuale, senza contatti fisici. Anche qui si deve
lavorare sulla sicurezza, non solo cybersicurezza, ma anche la
sicurezza fisica e psichica in un mondo sempre più virtuale che
è il metaverso" ha concluso Caroline Pham.
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