"Tra dieci anni potremo vedere
l'intelligenza artificiale come uno 'staff di persone virtuali'
che lavoreranno per noi". A dirlo è Yann LeCun, professore della
New York University, chief AI scientist di Meta e premio Turing
2018, che oggi ha ricevuto la laurea ad honorem dell'Università
di Siena per il contributo fondamentale alla ricerca nel campo
dell'intelligenza artificiale. La laudatio e la motivazione per
il riconoscimento sono state lette da Valerio Vignoli, direttore
del dipartimento di ingegneria dell'informazione e scienze
matematiche dell'Ateno senese, e da Marco Gori, docente dello
stesso dipartimento.
"Siena e il suo ateneo - ha proseguito LeCun - mi hanno dato
un bellissimo benvenuto, per me è un onore essere qui". "Ogni
tecnologia potente può essere usata per fare del bene o del
male" ha aggiunto LeCun specificando che "a seconda della
fiducia che si ha nell'umanità si può pensare" che
l'intelligenza artificiale "possa funzionare oppure no". "Io
sono umanista e sono convito che riusciremo a massimizzare il
bene e minimizzare il male così come abbiamo fatto con le auto,
con i computer e con tutte le tecnologie che abbiamo avuto
finora", ha concluso.
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