Google ha portato anche in Italia, a metà maggio, il suo Pixel Tablet. Si tratta di un prodotto che ha, oramai, una forte concorrenza sia in "casa" Android che fuori. Il riferimento è, ovviamente, agli iPad, di recente aggiornati da Apple e capaci di essere validi sostituti anche di un Mac, per operazioni di produzione ed editing multimediale.
Dall'altro lato c'è Samsung, da anni sulla cresta dell'onda con i suoi Tab, che hanno anche il vantaggio della S Pen e del supporto all'intelligenza artificiale di Galaxy AI. Eppure, Big G ha trovato un buon modo per distinguersi dalla massa.
Il riferimento è alla possibilità di acquistare il Pixel Tablet in due versioni, una con solo il dispositivo e un'altra con inclusa la base di ricarica che però svolge anche un'altra funzione, ossia di speaker che estende la qualità dell'audio, trasformando il tablet in una sorta di controllo della casa connessa, da usare senza mani. Basterà? Il design e la costruzione Google ha optato per un display da 11 pollici. Tecnicamente è 10,95 pollici se si prendono in considerazione gli angoli arrotondati, ma quel minuscolo sacrificio vale la pena per l'estetica. È adeguatamente nitido con una risoluzione di 2560ž1600 e ha un ampio formato 16:10. Altri dettagli includono un rivestimento antimacchia e il supporto per le penne stilo USI 2.0, l'ultima versione della Universal Stylus Initiative.
Nel complesso, il Pixel Tablet ha l'aspetto e le sensazioni di un prodotto di fascia alta, anche grazie al rivestimento in nanoceramica. Questo gli conferisce una piacevole consistenza tattile, unita alla finitura opaca che semplifica la presa. Nel suo dock, il Google Pixel Tablet sembra molto simile al Google Nest Hub, anche se più grande. La base è rivestita in tessuto con una leggera angolazione, quindi permette di guardare contenuti anche se si è seduti più in alto rispetto alla posizione del tablet. Una soluzione pensata per fruire di app per lo streaming, come la proprietaria YouTube (ma sono presenti tutte quelle per Android sul Play Store).
La cornice è pulita: ci sono solo tre pulsanti sul lato superiore. Due per il volume e uno di accensione che funge anche da lettore di impronte digitali, per sbloccare il dispositivo senza dover inserire un codice. Visto come oggetto per la casa e la famiglia, ogni persona può impostare il proprio account Google per accedere alle schermate che lo riguardano, così come agli account email, senza dover passare ogni volta da un profilo all'altro ma lasciando che il tablet lo riconosca in volto o con le suddette impronte.
C'è anche l'IA Anche se difficilmente si userà il Pixel Tablet per scattare foto o fare video in giro, le fotocamere frontali e sul retro sono buone, soprattutto per attività di videochiamata. Entrambe sono da 8 MP, f/2.0, con un campo visivo di 84 gradi e capaci di registrare video a 1080p/30 fps. Una funzione esclusiva è l'inquadratura continua; simile al Center Stage dell'iPad, la fotocamera di Google eseguirà automaticamente la panoramica e lo zoom dell'utente durante una videocall per mantenerlo al centro dell'inquadratura. QUi una prima inferenza dell'intelligenza artificiale: nelle app di comunicazione è possibile aggiungere anche sfondi a 360 gradi, per spostare il tablet e sembrare di essere realmente in un altro ambiente. L'IA fa il lavoro più duro di riconoscimento e allineamento dei soggetti, per rendere il risultato finale più verosimile.
Il dock lo distingue In termini di audio, ci sono due opzioni in quanto il tablet ha una configurazione di quattro altoparlanti con due driver su entrambi i lati (in modalità orizzontale) mentre la docking station ha un driver full-range da 43,5 mm. L'audio proveniente dal dock dell'altoparlante di ricarica è di qualità superiore.
Quando il tablet è sganciato, non è possibile utilizzare la cassa come altoparlante, né tramite Bluetooth, Google Cast o altro. Durante l'aggancio e lo sgancio, qualsiasi audio riprodotto si sposterà automaticamente tra i due sistemi audio.
Ad oggi, non è possibile personalizzare il bilanciamento dei toni, il che limita un po' la riproduzione quando si passa a più generi musicali che richiederebbero alti, medi e bassi differenti. Google ha pensato ad un modo per non erodere troppo la batteria per chi tiene sempre il tablet collegato al dock.
Nella pratica, la ricarica non arriva mai alla sua totalità, procedendo poi molto lentamente. Nel complesso, se si ha la necessità di ricaricare il Pixel Tablet in poco tempo, bisogna utilizzare il classico caricatore a muro, sganciandolo dal dock. Posizionato sulla scrivania invece, si ricaricherà in circa 3 ore.
Lo compro? Un punto di forza unico è che Pixel Tablet è il primo tablet in assoluto con Google Cast integrato. Ciò permette di "trasmettere" contenuti dal telefono o da altri dispositivi per riprodurli sullo schermo più grande. Sono supportate innumerevoli app tra cui Netflix, Spotify e Prime Video. Uno dei vantaggi di scegliere Google è rappresentato dai cinque anni di aggiornamenti di sicurezza e da minimo tre anni di aggiornamenti del sistema operativo, con le versioni di Android che dovrebbero andare avanti fino a giugno 2026. Il prezzo è di 499 euro con solo il tablet, 599 con la dock inclusa. Due i formati: memoria di archiviazione da 128 gb o 256 gb, grigio creta o grigio verde, e un cartellino che può arrivare dunque a 719 euro.
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