Snapchat citata in giudizio negli Stati Uniti da un ragazzino californiano di 14 anni per alcuni contenuti porno, rischia una class-action. Lo riporta il sito Tmz.
Secondo l'adolescente e la madre la funzione 'Scopri' della popolare chat espone quotidianamente i minori a contenuti di natura sessuale e così la piattaforma viene accusata di violazione del Communications Decency Act, una legge che risale al 1996 e regola il porno sul web.
Non è la prima volta che Snapchat è stato collegato a immagini esplicite: l'app, per la sua possibilità di auto-cancellare il contenuto, è spesso stata usata dai giovani utenti per il sexting, cioè l'invio di materiale di contenuto a luci rosse. Ma questa volta al centro della causa ci sarebbero diversi contenuti, tra cui le immagini della testata BuzzFeed che mostrano personaggi di Disney in pose esplicite.
Il ragazzino e la madre, rappresentati da Mark Geragos, il legale dei vip che ha difeso anche Michael Jackson, chiedono una class-action, un risarcimento in soldi e l'obbligo per Snapchat di aggiungere un 'alert' che avvisi di contenuti espliciti.
"Milioni di genitori negli Stati Uniti oggi non sanno che Snapchat pubblica questo contenuto sessuale e offensivo per i loro figli", si legge nella causa. Snapchat ha chiarito che non ha alcun controllo sui contenuti degli editori-partner: "Hanno indipendenza editoriale e sosteniamo questa modalità".
La chat proprio in queste ore ha lanciato la funzione 'Memories' che consente agli utenti di archiviare foto e video che solitamente si auto-cancellano nell'arco di poche ore. Al momento l'app del fantasmino (questo il suo simbolo) è valutata 17 miliardi di dollari e in cinque anni ha raggiunto 150 milioni di utenti attivi al giorno, superando Twitter. Per numero di video visti quotidianamente ha sorpassato pure Facebook. E si sta rapidamente diffondendo anche tra utenti con più di 35 anni.
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