L'Italia, con altri dodici Stati a livello globale, si unisce alla lotta contro 'ransomware', il virus che una volta infettati i sistemi informatici, impedisce l'accesso alle informazioni, chiedendo un riscatto per lo sblocco. Si legge in una nota di Europol.
La decisione arriva a tre mesi dal lancio del progetto "No more ransom" ("Basta riscatto", ndr), avviato a luglio, da polizia olandese, Europol, Intel Security e Kaspersky Lab, introducendo un nuovo livello di cooperazione tra forze dell'ordine e settore privato. L'iniziativa ha il sostegno della Commissione europea e di Eurojust.
Nei primi 2 mesi di 'No more ransom', sono 2.500 le vittime che si sono liberate del virus grazie agli strumenti trovati sulla piattaforma, privando gli hacker di riscatti per un valore stimato in 1,35 miliardi di euro.
Del progetto fa parte il portale 'www.nomoreransom.org', che ha l'obiettivo di fornire informazioni per la prevenzione, oltre a mettere a disposizione strumenti per la decrittazione ed il ripristino dei sistemi informatici.
Gli altri Paesi che hanno deciso di collaborare nella lotta al malware sono: Bosnia ed Erzegovina; Bulgaria; Colombia; Francia; Ungheria; Irlanda; Lettonia; Lituania; Portogallo; Spagna; Svizzera e Gran Bretagna.
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