ROMA - In un vita sociale digitale dominata dalle immagini, dove da Facebook a Snapchat le foto hanno preso il posto delle parole, le persone con disabilità visive - 325 milioni nel mondo - rischiano di essere tagliate fuori. Proprio per favorirne l'inclusione è pensata FotoOto, un'applicazione che fa parlare gli scatti in modo da renderli 'visibili' agli ipovedenti.
Sviluppata da Publicis Pixelpark, la app ha un sistema integrato di riconoscimento dell'immagine grazie a cui legge ad alta voce la descrizione degli elementi presenti nella foto. Successivamente converte l'immagine in una serie di suoni individuali, creando un paesaggio sonoro unico per ogni foto.
Soprattutto, FotoOto permette agli utenti di aggiungere con un click commenti audio o suoni alle immagini. Una volta scattata la foto, in pratica, si possono registrare pensieri ed emozioni, o anche i suoni ambientali, da associare allo scatto per fissare quel momento e condividerlo con gli altri. "Attualmente la maggior parte delle immagini e dei video condivisi sui social e sul web non ha un ausilio audio che ne aiuti la comprensione. Di conseguenza le persone con deficit visivo si perdono molto di ciò che accade nella vita dei loro amici e dei loro familiari", spiega Timm Weber, Chief Creative Officer di Publicis Pixelpark. "Con FotoOto abbiamo voluto creare un nuovo strumento facile da usare, divertente e che contribuisce ad una migliore comprensione per tutti i soggetti coinvolti".
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