Chiunque abbia uno smartphone potrà sondare, grazie a un'app, lo stato di salute delle strade su cui si viaggia: è in fase di sperimentazione il nuovo progetto di Anas, promosso con il Mit di Boston. Grazie a 1200 sensori mobili da installare su ogni strada interessata dall'iniziativa, sarà possibile testare un nuovo metodo per capire a fondo il "comportamento" delle grandi opere. Perché il processo funzioni sarà necessario il contributo degli automobilisti che, attraverso il proprio smartphone, potranno dialogare con le strade stesse, registrando le oscillazioni di ponti e viadotti.
Una tecnologia avanzata che potrà evitare tragedie come quella del Ponte Morandi e che verrà testata per la prima volta sul Grande Raccordo Anulare che, insieme a Roma-Fiumicino, diventerà un laboratorio aperto di ricerca internazionale. Il progetto smart roads riguarderà complessivamente una rete stradale di 3mila chilometri e costerà 250 milioni di euro da investire nel prossimo triennio. "Attraverso la lettura delle vibrazioni - spiega l'amministratore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani - possiamo leggere lo stato della nostra pavimentazione delle nostre infrastrutture, misurando le oscillazioni caratteristiche e come cambiano nel tempo. I sensori mobili non hanno solo funzione di monitoraggio ma puntano ad avere un controllo complessivo, in tempo reale, di tutto quello che succede sulle nostre infrastrutture. Questo è un sistema che integra l'ampia catena di controlli già messa in campo da Anas che, nel 2018, ha eseguito 37mila ispezioni sui 13mila ponti, cavalcavia e viadotti in gestione".
Non più calcestruzzo, acciaio e cemento ma il futuro è nel silicio e nelle comunicazioni, spiega l'ingegnere Ennio Cascetta: "Anas vuole tornare leader ed esempio - dice il presidente - per lo sviluppo delle tecnologie innovative. La scommessa è rendere la strada del futuro più intelligente, capace di conoscere le condizioni del traffico, di mettere in moto una serie di interventi e misure in grado di evitare ritardi e congestioni, di avvisare gli automobilisti sul piano viario, e soprattutto promuovere sicurezza stradale sia attiva che passiva".
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