Elon Musk di nuovo al centro di una bufera. Questa volta a scatenare le polemiche il suo commento a un messaggio antisemita posttao su X. E' "inaccettabile", ha commentato irritata la Casa Bianca, condannando "nei termini più duri" quella che ha definito una "ripugnante promozione dell'antisemitismo e dell'odio razzista, contraria ai nostri valori". "Deve lasciare" la sua piattaforma e la guida di Tesla, hanno rincarato la dose osservatori, uomini d'affari e qualche investitore. Ibm ha protestato contro i contenuti antisemiti su X, sospendendo i suoi spot pubblicitari: "Abbiamo tolleranza zero verso i discorsi di odio e discriminazione, e abbiamo immediatamente sospeso tutte la pubblicità su X mentre indaghiamo su questa situazione inaccettabile", spiega il colosso che aveva preventivato un milione di dollari di spese per spot sulla piattaforma negli ultimi tre mesi dell'anno. Di fronte alla dilagante disinformazione anche l'esecutivo europeo ha raccomandato a tutti i suoi servizi esecutivi di "sospendere temporaneamente la pubblicità su X fino a nuovo avviso, per evitare rischi di danni alla reputazione della Commissione". Anche Apple ha deciso di sospendere tutta la sua pubblicità su X. E nelle ultime ore anche Disney, come riporta il New York Times.
Nel tentativo di arginare le critiche interne e la fuga degli inserzionisti, l'amministratore delegato di X, Linda Yaccarino, è dovuta correre ai ripari: "Noi siamo una piattaforma per tutti" e la "discriminazione da parte di chiunque deve fermarsi". Ma oramai la frittata era fatta. Nel commentare il post di un utente nel quale si accusavano le comunità ebraiche di cavalcare "lo stesso tipo di dialettica dell'odio contro i bianchi che vogliono non sia usata contro di loro", Musk si è detto d'accordo: "È la vera verità". Le polemiche sono state immediate, tanto che il miliardario è stato costretto a spiegare: il principio "non si estende a tutte le comunità ebraiche - ha detto - ma, a rischio di essere ripetitivo, sono profondamente offeso dai messaggi dell'Anti Defamation League (organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Usa, ndr) e di altri gruppi che spingono de facto razzismo anti-bianchi o anti-asiatici, o razzismo di ogni forma". Pur essendo noto per le sue controverse posizioni, Musk con il suo apparente sostegno alla "grande teoria della sostituzione", l'idea dell'ultradestra basata sulla convinzione che le minoranze stanno sostituendo i bianchi, sembra aver superato stavolta la 'linea rossa'. Soprattutto mentre è in corso la guerra fra Israele e Hamas. La sua presa di posizione stride con l'atteggiamento conciliante sfoggiato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu incontrato a settembre, quando le polemiche sul proliferare del discorso d'odio su X erano già alle stelle. "Ovviamente sono contro l'antisemitismo. La libertà di parola significa qualche volta dire qualcosa che non piace ad altri. Non promuoveremo i discorsi d'odio", aveva detto Musk. Parole che ora sembrano un ricordo lontano.
Successivamente si è saputo che l'elenco dei big che prendono le distanze da X dopo il post antisemita di Elon Musk si allunga. Dopo Apple, riporta il New York Times, a sospendere gli spot pubblicitari sulla piattaforma sono anche Walt Disney e Lionsgate.
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