Una class-action sulla memoria degli smartphone e tablet di Samsung e Apple "non conformi a quanto pubblicizzato sulla confezione e nei negozi": la lancia l'associazione Altroconsumo che chiede venga "riconosciuto un rimborso ai consumatori" che può arrivare fino a 304 euro.
"Nel 2014 l'Antitrust ha sanzionato Samsung con un milione di euro per aver deliberatamente alterato i dati relativi alla memoria dei propri dispositivi mobili: di fatto il consumatore acquistava un telefono o un tablet credendo, ad esempio, di avere a disposizione 16 Gb e, al primo avvio, ne trovava circa un terzo e la metà in meno - spiega Altroconsumo -. Abbiamo condotto accurate analisi tecniche e abbiamo scoperto che la stessa situazione è presente anche per i prodotti Apple. Anche in questo caso, abbiamo rilevato uno scostamento tra memoria dichiarata e memoria effettiva che può arrivare fino al 40%".
L'associazione ha creato anche uno strumento che permette anche di calcolare quanto è possibile chiedere di rimborso a seconda del modello posseduto, per una cifra che secondo le stime dell'organizzazione può arrivare fino a 304 euro.
"Meno memoria significa meno spazio per installare nuove app, per archiviare foto e video ma anche maggiore difficoltà di aggiornamento del sistema operativo - conclude Altroconsumo -.
Dichiarando tra le caratteristiche tecniche più spazio di quello che in realtà l'utente può utilizzare, Apple e Samsung hanno irrimediabilmente alterato le scelte dei consumatori che hanno comprato di fatto prodotti che, in realtà, non avevano affatto le caratteristiche tecniche indicate in fase di acquisto".
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