ROMA - Dopo il Russiagate Facebook nel mirino, nella città di Seattle, Stati Uniti, per la pubblicità politica. Secondo i media americani, la società di Menlo Park starebbe violando la legge che impone di rivelare tutti i dettagli di chi paga per gli annunci politici sulla piattaforma.
Secondo Wayne Barnett, direttore esecutivo della Seattle Ethics and Elections Commission, Facebook non è riuscita a fornire dettagli adeguati sulla spesa dei suoi inserzionisti nelle elezioni cittadine del 2017. Secondo la commissione oltre 4,8 milioni di dollari sono stati donati ai candidati durante la tornata elettorale. La legge prevede multe fino a 5mila dollari per ogni acquisto pubblicitario.
"Facebook è un forte sostenitore della trasparenza nella pubblicità politica. Siamo stati in grado di fornire informazioni pertinenti dopo la richiesta della Commissione per l'etica e le elezioni di Seattle", ha replicato Will Castleberry, vicepresidente di Facebook per le politiche pubbliche locali e statali.
Per il social network si tratta dell'ennesima grana in fatto di pubblicità. L'azienda, insieme a Twitter e Google, in questi mesi e' stata coinvolta nel Russiagate per aver ospitato sulla sua piattaforma migliaia di spot pagati dalla Russia. Le interferenze russe sulle presidenziali Usa tramite piattaforme web sono anche al centro di un disegno di legge bipartisan presentato al Senato americano nelle scorse settimane.
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