Netflix ha cambiato il modo di guardare e di fare la tv, ma in un mondo che cambia a forte velocità fare da apripista non basta a garantirsi un futuro sereno. Crescono infatti i concorrenti della piattaforma streaming a pagamento guidata da Reed Hastings, in primis Amazon Prime Video.
E' il suo maggiore antagonista planetario, continua a sfornare serie tv e documentari e di recente è entrata nel mondo dei contenuti live e in particolare del calcio (Premier League). Il servizio è disponibile in oltre 200 paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Belgio, Canada, Francia, India, Italia e Spagna.
Rivale storico di Netflix è YouTube che a marzo 2017 ha lanciato negli Stati Uniti YouTube Tv, oltre 40 canali in abbonamento e un palinsesto fai da te da guardare a casa o sullo smartphone, con la flessibilità a fare da guida oramai alla fruizione dei contenuti. Anche Apple sta intensificando le sue attività nel settore, acquisendo i diritti per decine di future serie tv e, secondo recenti indiscrezioni di Hollywood Reporter, si troverà presto ad acquistare o una content company o un servizio di streaming televisivo.
Negli Stati Uniti nel 2019 arriverà anche Disney con il suo servizio di contenuti streaming e ci sono tante altre realtà come Hulu e HBO Now.
A rosicchiare abbonati ai servizi in streaming ci sono anche i social network. A fare la parte da leone è Facebook che con la sua piattaforma Watch è al lavoro non solo sui contenuti ma originali ma anche sui telegiornali. Mentre Instagram ha da poco la possibilità di caricare video di un'ora e Twitter sta risalendo economicamente dando sempre più spazio agli eventi sportivi in diretta streaming. Infine Snapchat, l'app usata dai giovanissimi, ha invece la sezione Discover che mescola contenuti degli utenti a quelli degli editori.
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