L'Ocse rilancia la web tax, annunciando una proposta ad hoc che verrà presentata al G20 la prossima settimana. Mira ad "assicurare che i grandi e assai redditizi gruppi multinazionali, incluse le società digitali, paghino le tasse dovunque abbiano significativi legami diretti con i consumatori e generino i loro profitti". "Il mancato raggiungimento di un accordo entro il 2020 - ha affermato il segretario OCSE Angel Gurria - aumenterebbe notevolmente il rischio che i paesi agiscano unilateralmente, con conseguenze negative su un'economia globale già fragile".
Amazon accoglie con favore la proposta defindendola "un importante passo in avanti. "Continuiamo a sostenere attivamente e contribuiamo al lavoro dell'Ocse per raggiungere una soluzione basata sul consenso", aggiunge Amazon sottolineando che "raggiungere un ampio accordo internazionale sulle modifiche ai principi fiscali internazionali fondamentali è cruciale per limitare il rischio di doppia tassazione e misure unilaterali distorsive e creare un ambiente che favorisca la crescita del commercio globale, che è vitale per i milioni di clienti e venditori che Amazon supporta nel mondo".
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