ROMA - Il nascente mercato degli smartphone 5G ha chiuso il 2019 con risultati migliori delle attese e una forte concentrazione intorno a due aziende. Dei 18,7 milioni di dispositivi consegnati l'anno scorso, stando ai dati di Strategy Analytics, il 37% sono infatti a marchio Huawei, e il 36% a marchio Samsung. Per il 2020 gli analisti prevedono una crescita consistente, che però potrebbe subire l'impatto del coronavirus.
A trainare la domanda di telefoni 5G nel 2019 sono state la Cina e la Corea del Sud. "Altre regioni, come gli Stati Uniti e l'Europa, sono in ritardo rispetto all'Asia, ma prevediamo che colmino il divario entro la fine dell'anno", spiega l'analista Ken Hyers. Tuttavia, evidenzia il collega Neil Mawston, "la recente epidemia di coronavirus sta limitando il commercio in alcune parti della Cina e questo potrebbe causare un rallentamento dell'offerta o della domanda di 5G in Asia o in tutto il mondo durante la prima metà del 2020". "I player del settore dovrebbero prepararsi a vendite irregolari in alcuni mercati".
Tornando alle aziende, l'anno scorso Huawei ha commercializzato 6,9 milioni di smartphone 5G - quasi tutti in Cina - grazie a modelli popolari come il Mate 20 X 5G and Mate 30 Pro 5G. Samsung, con device gettonati come il Note 10 5G e l'S10 5G, ha totalizzato 6,7 milioni di unità in una vasta gamma di paesi, dalla Corea del Sud al Regno Unito e agli Usa.
Al terzo posto in classifica c'è Vivo, che con 2 milioni di device 5G consegnati ha conquistato l'11% di market share, in prevalenza sul mercato cinese. Seguono Xiaomi con 1,2 milioni di unità, pari a una quota del 6,4%, e una forte presenza in Europa occidentale, e LG con 900mila unità, (4,8%), soprattutto in Corea del Sud e Nord America.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA