/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uber, stop commissariamento. 'Non c'è più sfruttamento rider'

Uber

Uber, stop commissariamento. 'Non c'è più sfruttamento rider'

Lo hanno deciso i giudici di Milano dopo la relazione degli amministratori giudiziari su condizioni rider

MILANO, 04 marzo 2021, 12:29

Redazione ANSA

ANSACheck

Un rider Uber - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un rider Uber - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un rider Uber - RIPRODUZIONE RISERVATA

 La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, presieduta da Fabio Roia, ha revocato l'amministrazione giudiziaria che era stata disposta il 29 maggio 2020 per Uber Italy per caporalato sui rider nel servizio Uber Eats. Alla luce della relazione positiva degli amministratori giudiziari, presentata ieri in udienza, anche il pm Paolo Storari aveva chiesto la revoca, sulla base dello sforzo fatto dall'azienda per eliminare forme di sfruttamento, per tutelare sicurezza e salute dei fattorini e per migliorare il loro trattamento economico. Uber Italy torna così ad operare in piena autonomia. 

Il caso Uber è stata "l'occasione, vissuta con grande collaborazione da parte delle istituzioni (Prefetto di Milano, Organizzazioni di categoria), dell'ufficio di amministrazione giudiziaria, dei difensori della società, per intervenire in un settore di mercato di grande sfruttamento e fragilità soggettiva al fine di tracciare una strada virtuosa dove logica del servizio, del rispetto di diritti fondamentali dei singoli e del necessario profitto d'impresa possano trovare una sintesi necessaria nel legame di legalità". Lo scrive la Sezione misure di prevenzione del Tribunale che oggi ha revocato il commissariamento per Uber Italy. 

Il trattamento economico, ora applicato da Uber Eats Italy per i rider, è una "proposta di mercato che ha decisamente abbandonato ogni logica di sfruttamento" per "proporre opportunità di lavoro, colte anche da studenti, da giovani adulti o da persone sottooccupate o disoccupate, da ritenersi tutelate sul piano del rispetto dei diritti". Lo scrivono i giudici (Roia-Tallarida-Pontani) nel provvedimento con cui oggi, anticipatamente rispetto alla scadenza di un anno prevista per fine maggio, hanno revocato l'amministrazione giudiziaria di Uber Italy che era stata disposta per caporalato sui rider. Dall'inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf e del pm Paolo Storari, che sul fronte penale ha portato in udienza preliminare i responsabili di una società di intermediazione di manodopera e una manager (ora sospesa) di Uber, era venuto a galla che i rider del servizio 'Uber eats', stando alle imputazioni, venivano "pagati a cottimo 3 euro a consegna", "derubati" delle mance e "puniti" se si ribellavano. "Nella simulazione effettuata dagli amministrazione giudiziari scrivono i giudici - la nuova tariffa applicata oggi da Uber Eats Italy Srl comporta un aumento medio del compenso del 40% sulle corse corte (tempo stimato 12 minuti) e dell'11% sulle corse intermedie (tempo stimato 20 minuti) con una proiezione di guadagno, sulla base della piena autonomia decisionale e di scelta dell'organizzazione dei singoli corrieri che possono decidere come e quanto lavorare, che può variare da Euro 431,78 per una frequenza medio-bassa di ordini (fra 60 e 150 per mese) fino a Euro 1.302,97 per una frequenza di ordini superiori a 250 al mese (tutti i dati sono riferiti al mese di gennaio 2021)".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza