La quota di utenti di Internet che si è relazionata via web con la PA "è pari al 36,3%, rispetto ad una media europea del 64%". Lo sostiene l'Istat in audizione alla Commissione parlamentare sulla semplificazione delle procedure amministrative connesse all'avvio e all'esercizio delle attività di impresa. Per gli utenti di internet, l'incremento maggiore si è osservato per lo "scaricare moduli" (29%, contro il 21% del 2019); l'incidenza del "cercare informazioni sui siti della PA" è salita invece al 27% (dal 24%), l'"invio di moduli alle PA" al 21% (dal 18%). Dove l'uso del web è più diffuso, sottolinea l'Istat, si registra un utilizzo di altri servizi, ad esempio quelli bancari, maggiore di quello registrato per la PA. Quindi "questo ritardo nell'adozione del web per relazionarsi con la PA" non è dovuto solo in una mancanza di cultura del digitale da parte dei cittadini, ma anche al "livello di fruibilità, usabilità e sicurezza dei servizi messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione, che possono rallentare il processo di interazione online tra cittadini e pubbliche amministrazioni".
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