Le opzioni a 'tariffa zero' sono contrarie al regolamento sull'accesso a un'Internet aperta. Ne consegue che limitazioni della larghezza di banda, della condivisione della connessione o dell'utilizzo in roaming, conseguenti all'attivazione di una di queste opzioni, sono anch'esse incompatibili con il diritto dell'Unione. Lo ha stabilito la Corte di giustizia europea interpellata da due giudici tedeschi per casi che coinvolgevano Vodafone Germania e Telekom Deutschland.
I giudici di Lussemburgo ricordano che opzioni a tariffa zero come 'Vodafone Pass' o 'Stream On 6' operano, sulla base di considerazioni di ordine commerciale, una distinzione all'interno del traffico Internet, non detraendo dal piano tariffario di base il traffico verso applicazioni di partner.
Questa pratica commerciale non soddisfa l'obbligo generale di trattamento equo del traffico, senza discriminazioni o interferenze, quale previsto dal regolamento sull'accesso a un'Internet aperta. Le limitazioni della larghezza di banda, della condivisione della connessione (tethering) o dell'utilizzo in roaming, dal momento che trovano applicazione unicamente a causa dell'attivazione dell'opzione a tariffa zero, che è contraria al regolamento sull'accesso a un'Internet aperta, sono anch'esse incompatibili con il diritto dell'Unione.
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