L'erede e leader 'de facto' del gruppo sudcoreano Samsung, Lee Jae-yong, è stato condannato dalla Corte distrettuale centrale di Seul per uso illegale di stupefacenti, in particolare del propofol, un potente anestetico. A Lee, vicepresidente del colosso dell'elettronica, è stata comminata una multa da 70 milioni di won (circa 60.000 dollari), ha riferito l'agenzia Yonhap.
Il tribunale, inoltre, ha anche ordinato un'ulteriore confisca di 17 milioni di won a danno di Lee per le violazioni della legge sul controllo degli stupefacenti, accogliendo in toto le richieste e l'impianto accusatorio della procura. A giugno, i pubblici ministeri avevano incriminato il vicepresidente di Samsung Electronics per l'uso del propofol sganciato dai trattamenti medici in una clinica di chirurgia plastica a Seul per un totale di 41 occasioni tra gennaio 2015 e maggio 2020.
Secondo la legge sudcoreana, il destinatario di una sostanza controllata ritenuta essere stata somministrata illegalmente è perseguibile, così come coloro che l'hanno permesso. L'avvocato di Lee aveva però affermato che l'uso del propofol era parte di un trattamento ospedaliero e non illegale.
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