L'ultimatum di Elon Musk ai manager di Tesla: tornate in ufficio o lasciate. Il "lavoro da remoto non è più accettabile. Chi vuole lavorare da remoto deve essere in ufficio almeno 40 ore alla settimana o lasciare Tesla. E' meno di quanto chiediamo ai dipendenti degli stabilimenti", afferma Musk in una email riportata da Bloomberg. Musk quindi precisa: l'ufficio deve essere un ufficio Tesla non una filiale non collegata ai propri compiti di lavoro.
Allo smart working Musk lascia solo un piccolissimo spiraglio aperto: potrà essere effettuato in circostanze "eccezionali" che il patron di Tesla valuterà e approverà direttamente. La posizione dura del miliardario-visionario affonda le radici nella sua esperienza personale. Nell'email ai suoi dipendenti racconta infatti di aver quasi vissuto in un impianto Tesla agli inizi e questo ha consentito alla società di sopravvivere. "Più si occupano posizioni di livello, più visibile deve essere la presenza. Ci sono ovviamente aziende che non lo richiedono ma - si chiede ironicamente - quando è stata l'ultima volta che sono state in grado di fare un buon nuovo prodotto?
La pandemia e i lockdown hanno spalancato le porte al lavoro da remoto. L'opzione ha riscosso ampio successo fra i lavoratori che ora sono sempre più restii a tornare alle proprie scrivanie. Alle prese con le resistenze dei dipendenti, la Silicon Valley ha adottato un approccio flessibile. Alcuni big hanno optato per consentire a chi lo desidera di restare in casa, altri hanno preferito un approccio ibrido con tre giorni alla settimana in ufficio e gli altri da casa. La più tradizionale Wall Street preme da tempo per un rientro al 100% dei dipendenti nella convinzione che la distanza distrugga la cultura aziendale.
Negli Stati Uniti i dipendenti di Apple hanno iniziato a tornare in presenza a partire dall'11 aprile per due giorni a settimana, malgrado le critiche di molti impiegati che avrebbero preferito continuare a lavorare da casa. La società aveva poi chiesto ai dipendenti di lavorare in ufficio per tre giorni, una politica di rientro criticata da diversi dipendenti che addebitano al pendolarismo una limitazione della produttivita'. Poi ha fatto temporaneamente dietrofront per la recrudescenza dei casi di Covid-19.
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