Si comincia solo ora a parlare di 'internet delle cose', espressione con cui si descrive il fatto che tutti gli oggetti, dall'auto al frigorifero, si stanno man mano collegando al web, che già fa capolino l''internet delle persone'. Entro al massimo dieci anni, afferma Leslie Saxon, capo della divisione di cardiologia della University of Southern California, i bambini potrebbero avere il loro primo tatuaggio dopo poche ore di vita, contenente un microchip in grado di monitorare tutti i parametri vitali, dall'elettrocardiogramma in tempo reale allo status nutrizionale. "I dati potranno essere trasmessi direttamente allo smartphone di genitori e pediatri per monitorare la salute dei bimbi in tempo reale", ha spiegato l'esperta.
Negli ultimi anni sono stati presentati diversi prototipi di chip. L'università dell'Oregon ne ha realizzato ad esempio uno in grado di monitorare i parametri vitali grande quanto un francobollo, ma ancora un po' troppo spesso per essere 'iniettato', mentre l'università di Tokyo ha risolto il problema dello spessore e ora sta affrontando quello dell'alimentazione. L'azienda statunitense MC10 ha già realizzato un chip inseribile in un cerotto, mentre anche in Italia è disponibile da pochi mesi un chip impiantabile, più piccolo di una pila ministilo, che monitora il cuore del paziente inviando i dati in tempo reale al medico, mentre l'Fda ha approvato da poco un chip ingeribile che monitora la corretta assunzione dei farmaci. I dispositivi serviranno anche a sportivi, militari e persone 'comuni'.
"Il 27% degli americani - nota l'esperta - indossa già qualche dispositivo che misura i dati corporei ed è connesso in rete, e la naturale evoluzione sarà impiantarli direttamente nel corpo. Si arriverà a una vera rivoluzione dell'interfaccia uomo-macchina: si pensi ad esempio a riuscire a fondere i propri sensori con quelli di un'automobile per un'esperienza di guida completamente nuova". Il campo principale di applicazione, sottolinea Saxon, sarà comunque la salute. "Con un uso estensivo si potranno risolvere enormi problemi di salute pubblica - afferma - ad esempio nel controllo delle epidemie o della malnutrizione".
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