"E' bene che alcune cose avvenute in passato false o irrilevanti non facciano pressione sul presente. Ma non si deve abusare del diritto all'oblio a scapito della libertà di informazione": è questo il parere di Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione all'università di Oxford, unico italiano nel Comitato di sette esperti di Google. E' stato costituito dopo che l'azienda ha deciso - a seguito di una sentenza della Corte Ue del 13 maggio che riconosciuto il diritto all'oblio - di aprire alle richieste dei cittadini, attraverso un modulo, di rimuovere link "irrilevanti" o "inadeguati" che li riguardano, dai risultati di ricerca.
"Sono contento che mi abbiano scelto, è un buon segno, perché vuol dire che la filosofia recupera una posizione centrale nella nostra società. C'è più bisogno di riflessione e meno di rumore massmediatico", dice all'ANSA Floridi, classe 1964, che da 25 anni lavora nel Regno Unito dopo una laurea in filosofia all'Università La Sapienza di Roma, città in cui è nato.
"Avremo molti incontri di persona - così Floridi spiega la sua attività delle prossime settimane all'interno del comitato costituito da Google - ci vedremo spesso in Europa, in diverse città per facilitare gli spostamenti. Lavoreremo con celerità ad un documento finale che dovrebbe fare un quadro della situazione e fornire una strategia di risoluzione. Non sono solo incontri accademici e concettuali, ma strategici che avranno una ricaduta pragmatica".
"Ci deve essere un momento di dialogo con le istituzioni europee e non, perché il problema non è soltanto in Europa - osserva Floridi -. E mi auguro tantissimo che il confronto venga fatto con le persone più ragionevoli e con più apertura mentale possibile perché questi problemi sono il segno di una società matura. Abbiamo difficoltà con gli strumenti ereditati dal passato, il mondo è cambiato e dobbiamo trovare un bilanciamento di tipo legale e filosofico". "C'è una tensione strana nella società di oggi - conclude Luciano Floridi -. Si chiede a Google di fare il controllore delle informazioni che avranno o non avranno un link, ma a controllare il passaggio delle informazioni non deve essere una multinazionale. E' bizzarro".
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