Ragazzi anche di soli 13 anni possono tranquillamente vedere pubblicità di alcolici sui loro profili Twitter e Instagram, e nel caso del secondo social network rischiano anche di essere inondati di messaggi delle aziende. Lo afferma uno studio della Texas A and M University pubblicato da Alcohol and Alcoholism, secondo cui l'esposizione può promuovere l'uso non corretto. Tutti i profili, scrivono gli autori, sono riusciti a vedere e interagire con il contenuto di quelli delle aziende.
Su Twitter i profili sotto i 21 anni non potevano ricevere materiale promozionale, mentre quelli sopra questa età hanno ricevuto quasi 2mila tweet legati all'alcol in un mese.
Non c'era invece nessun filtro su Instagram, e durante lo studio anche i 'minorenni' hanno ricevuto in media 362 post promozionali, più frequenti di giovedì e venerdì. "Le pubblicità di alcolici distribuite con mezzi 'tradizionali' influenzano i comportamenti dei più giovani - sottolineano gli autori - mentre la ricerca sugli effetti del marketing digitale è appena agli inizi. Quello che questo studio dimostra è che i giovani che seguono aziende di alcolici su Instagram sono bombardati quotidianamente con promozioni di alcolici direttamente sui loro smartphone".
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