I ragazzi sono online ben prima dei 14 anni ma, per fortuna, sono sempre più attenti alla loro privacy. Temono i bulli digitali, ma ancora in troppi sottovalutano il cyberbullismo, tanto che solo l'8% ammette di aver intenzionalmente vessato un coetaneo, mentre 1 su 10 banalizza il proprio comportamento come semplice scherzo. E' quanto emerge da un'indagine affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all'Università degli Studi di Firenze in occasione del Safer Internet Day 2016, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete promossa dalla Commissione Europea che si celebrerà domani in oltre 100 nazioni con lo slogan "Play your part for a better Internet!".
Il 17% dei ragazzi rimane connesso tra le 5 e le 10 ore al giorno (considerando l'uso integrato di personal computer, tablet e cellulare). Una percentuale analoga si dichiara sempre connessa. Nel mondo dei giovanissimi sono le chat a farla da padrone: Whatsapp è la piattaforma preferita dal 90% degli intervistati, una percentuale superiore a quella registrata dai social network come Facebook (64%), Instagram (61%) e Youtube (58%). Quasi la totalità degli intervistati, più del 90%, confessa di usare quotidianamente le chat.
In occasione dell'#SID2016 la Polizia di Stato sarà presente in 100 capoluoghi di provincia con workshop sul tema del cyberbullismo, organizzati nelle scuole di ogni ordine e grado, per incontrare oltre 60.000 studenti attraverso la campagna Una vita da social, mentre alla Camera l'associazione SOS Il Telefono Azzurro Onlus metterà attorno a un tavolo di discussione esperti e politici.
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