ROMA - Dopo computer e smartphone il ransomware, la famiglia di virus che criptano dati e dispositivi chiedendo un riscatto per sbloccarli, si prepara a prendere di mira anche televisori connessi, smartwatch e braccialetti per il fitness. L'allerta arriva da un rapporto sulla sicurezza informatica redatto da agenzie di sicurezza britanniche, tra cui la National Crime Agency.
Il documento mette in guardia sulla schiera di dispositivi connessi che cominciano a far parte della nostra quotidianità.
Gli stessi su cui ha acceso da poco i riflettori anche Wikileaks col nuovo scandalo sulla Cia in grado di spiare attraverso smart tv e telefonini sfruttandone le vulnerabilità. Nel nostro Paese, spiega all'ANSA Gabriele Faggioli, presidente del Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica, non ci sono ancora particolari allarmi in questo senso, ma le prospettive non sono rosee. "Non ho dubbi che accadrà", dice.
"Se blocco un milione di televisori e ogni famiglia paga 100 euro per sbloccarlo i ricavi ci sono". Sono i soldi "facili" che fanno gola ai criminali. Che quello del ransomware sia un settore redditizio è dimostrato anche dal recente aumento di questo tipo d attacchi.
Nel 2016, secondo le rilevazioni di Kaspersky Lab, per i singoli utenti si è passati da un attacco ogni 20 secondi, a uno ogni 10. Per il momento, afferma Morten Lehn, general manager di Kaspersky Lab per l'Italia, la preoccupazione principale relativa ai "cyber ricatti" è ancora su computer e telefonini.
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