Nel mondo due abitazioni "digitali" su cinque sono vulnerabili ai cyberattacchi. Colpa del numero sempre più alto di dispositivi connessi alla rete internet domestica, e non adeguatamente protetti da buone password. A dirlo è un'indagine della società di sicurezza Avast, che ha preso in esame 16 milioni di abitazioni. Nel 40,3% delle case ci sono più di cinque dispositivi connessi, dalla smart tv al baby monitor, e nel 40,8% delle abitazioni è presente almeno un device vulnerabile, si legge nel rapporto presentato al Mwc di Barcellona.
Tra i dispositivi vulnerabili a un attacco informatico, due su tre lo sono perché non adeguatamente protetti da password, mentre su un terzo non sono stati installati gli aggiornamenti di sicurezza. Gli oggetti hi-tech più vulnerabili sono le stampanti, seguiti dalle videocamere di sicurezza e dai dispositivi che consentono di guardare la tv in streaming. "Basta un solo dispositivo debole per far entrare un hacker in casa", spiega il presidente di Avast, Ondrej Vlcek. "Una volta che è nella rete, il malintenzionato può accedere ad altri dispositivi e ai dati personali trasmessi e archiviati", incluse le immagini video e gli audio catturati dai dispositivi, che possono quindi trasformarsi in oggetti con cui si viene spiati.
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