Nella lotta alla disinformazione, Facebook fa sapere di aver rimosso oltre un centinaio di profili, pagine e gruppi falsi, creati in Russia per influenzare gli utenti in diversi Paesi europei. Gli account 'fake' sono riconducibili a due diverse operazioni, entrambe di origine russa, che usavano tattiche simili, creando "una rete di account per ingannare, in merito alla loro identità e alle loro attività", gli utenti di Facebook e Instagram.
In un post firmato da Nathaniel Gleicher, a capo della sicurezza informatica di Facebook, il social network spiega che gli account rimossi fanno parte dell'attività portata avanti dall'azienda allo scopo di "impedire che i nostri servizi siano usati per manipolare le persone". Nel dettaglio, Facebook ha disabilitato 62 profili, 10 pagine e 25 gruppi creati in Russia e con focus sull'Ucraina; pubblicavano post sulla politica locale, ma anche russa ed europea, oltre che sulla guerra civile in Siria. In una diversa operazione, il social ha rimosso 16 account e 4 pagine, più un profilo Instagram, creati in Russia ma focalizzati su Austria, Germania, Spagna, Regno Unito, Ucraina e Paesi Baltici.
Pubblicavano post su temi sensibili come l'immigrazione, la religione e la Nato.
A marzo la compagnia aveva reso noto di aver eliminato, per motivi simili, oltre 2.500 pagine, account e gruppi legati a Iran, Kosovo, Macedonia e Russia.
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