La crescita del populismo, la
polarizzazione delle notizie e i timori sulla disinformazione
fanno diminuire nel mondo la fiducia nei mezzi d'informazione,
anche se lo spettro delle fake news spinge un numero crescente
di persone a selezionare le fonti più tradizionali e affidabili
(come Ansa in Italia, Bbc News nel Regno Unito e il Wall Street
Journal in Usa, considerati i più attendibili nei Paesi di
riferimento). A delineare il quadro è il Digital News Report
2019 di Reuters, che ha preso in esame 38 nazioni nei sei
continenti. Dal rapporto emerge anche una scarsa propensione a
pagare per accedere alle news.
A livello globale la fiducia nelle notizie è in calo, dal 44%
al 42%. In Italia la fiducia scende dal 42 al 40%, mentre in
Francia crolla di 14 punti, a quota 24%, con i media presi di
mira per come hanno seguito il fenomeno dei gilet gialli. Ad
esprimere più fiducia sono le persone più istruite, mentre meno
fiduciosi sono i populisti, che si informano in modo prevalente
dalla tv e su Facebook (i non populisti prediligono Twitter).
In media, il 55% degli interpellati si dice preoccupato dalla
sua capacità di distinguere tra realtà e fake news, mentre è
scarsa la fiducia nel fatto che i mezzi d'informazione
controllino il potere. In Italia lo crede solo il 33% (siamo
sestultimi, davanti a Singapore, Taiwan, Corea, Ungheria e
Giappone). Tra i giornalisti italiani, a crederlo è appena il
44%.
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