Il Pakistan ha introdotto nuove regole sui social media imponendo alle reti social e ai fornitori di servizi Internet l'obbligo di bloccare e rimuovere i contenuti considerati "illegali", pena l'oscuramento in caso di "non conformità". I provider di servizi Internet e gli attivisti per i diritti digitali hanno definito le nuove regole "un freno alla libertà di espressione", e i giganti dei social hanno minacciato di lasciare il Paese se le norme non saranno modificate.
Mercoledì scorso il ministero della Scienza e della Tecnologia del Pakistan ha annunciato le nuove regole sui social media, in base alle quali se il fornitore di servizi, la società di social media, il proprietario del sistema informativo o di un sito non dovesse rimuovere o bloccare l'accesso al contenuto 'incriminato' entro 24 ore, "l'autorità può disporre il blocco dell'intero sistema online o di qualsiasi servizio fornito dai provider o società di social media". In caso di "emergenza", verrebbero concesse appena sei ore per intervenire.
L'Asian Internet Coalition (AIC), associazione di cui fanno parte anche Google, Facebook e Twitter, ha affermato in ina nota che "queste regole renderebbero estremamente difficile per i membri AIC prestare i propri servizi agli utenti e alle imprese pakistane". E c'è chi si sta muovendo per affrontare la questione in tribunale.
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