I 'fact checker', chi verifica le notizie, un ruolo importante in tempi di fake news, sono stati proposti al Nobel per la Pace. L'idea arriva da una parlamentare norvegese, Trine Skei Grande, ex leader del Partito Liberale.
"Viviamo in un'epoca in cui combattere le bugie è così importante che Joe Biden ne ha parlato nel suo discorso - ha spiegato -. Quest'anno ho proposto i fact checker per il Premio Nobel per la Pace. Hanno bisogno del nostro sostegno".
La parlamentare, in particolare, ha proposto l'International Fact-Checking Network (Ifcn), una rete composta da decine di media e organizzazioni attive in tutto il mondo nella verifica dei fatti tra cui France Presse, Washington Post, Reuters, nonché il sito web sudafricano Africa Check e organizzazioni in Asia e Sud America.
Nel suo discorso inaugurale di mercoledì, il nuovo presidente degli Stati Uniti Biden ha parlato di un "attacco alla democrazia e alla verità" e ha detto che i cittadini e i leader hanno il dovere di "difendere la verità e sconfiggere le bugie".
L'Istituto Nobel di Oslo accetta tutte le candidature valide, inviate prima della scadenza del 31 gennaio. Il vincitore del Premio per la Pace 2021 sarà annunciato all'inizio di ottobre.
L'anno scorso il prestigioso riconoscimento è andato al World Food Programme (Wfp).
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