Sulle orme di Elon Musk e della sua tormentata acquisizione di Twitter, anche Kanye West si lancia nel mondo dei social. Il rapper e stilista di moda, che di recente si è cambiato il nome in Ye, sta comprando Parler, la piattaforma social che si presenta come l'alternativa senza censura del sito di microblogging e che, alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2020, era diventata un foro frequentato da esponenti di estrema destra tra cui neonazisti e suprematisti bianchi.
L'acquisizione è stata annunciata dallo stesso Palmer, secondo cui è stato sottoscritto un accordo di principio che sarà finalizzato entro la fine dell'anno: "In un mondo dove le opinioni conservatrici sono considerate controverse, dobbiamo avere la certezza di avere il diritto di esprimerci liberamente", ha detto a sua volta Ye in un comunicato. Secondo Parlement Technologies, la parent company di Palmer, l'acquisto da parte del rapper contribuirà a creare "un incancellabile ecosistema in cui tutte le voci saranno benvenute". La notizia dell'intesa è arrivata dopo che lo stesso Kanye è stato bloccato da Twitter e da Instagram per aver postato sul suo profilo affermazioni antisemite. Il rapper, che soffre di disordine bipolare, ha spesso di recente appoggiato cause di estrema destra. Solo pochi giorni fa è stato fotografato alla Fashion Week di Parigi con una maglietta dalla scritta "White Lives Matter". Poi, intervistato dall'anchor ultraconservatore della Fox Tucker Carlson, si è lanciato in una serie di teorie complottiste sostenendo tra l'altro che falsi bambini sono usati per manipolare i figli avuti con Kim Kardashian.
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