- ROMA - Passo fondamentale per l'apertura delle esportazioni delle carni suine in Cina. L'Ambasciata italiana in Cina ha formalizzato al Ministero della Salute la decisione della "General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine" (AQSIQ) di riconoscere l'indennità da Malattia vescicolare della Macroregione del Nord (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Valle D'Aosta, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano). Ne dà notizia Ivsi-Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, sottolineando che si tratta di un passaggio fondamentale che permetterà ora l'attivazione delle procedure operative con le Autorità cinesi per l'effettiva apertura del mercato alle carni suine fresche e ai prodotti a breve stagionatura. L'esportazione di questi prodotti, infatti - spiega l'Ivsi - era ostacolata dal fatto che l'Italia fosse considerata non indenne dalla malattia vescicolare. Questo, sebbene il problema sia molto marginale e limitato a due sole Regioni. Dopo oltre dieci anni di trattative finalizzate ad ottenere dalle Autorità cinesi l'ampliamento dei prodotti esportabili dall'Italia, nel 2013 Assica-Associazione industriali delle carni e dei salumi ha prospettato al Ministero della Salute la possibilità di proporre alle Autorità cinesi un'apertura alle sole Regioni sulle quali le Autorità americane avevano già condotto una valuta del rischio favorevole.
"Il raggiungimento di questo fondamentale risultato è stato possibile grazie all'incisiva azione posta in essere da Assica presso le nostre Autorità, con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali", ha affermato il presidente di Assica Nicola Levoni.
L'apertura della Cina alle esportazioni di carni suine, grassi e frattaglie - osserva Ivsi - potrebbe generare già nella fase iniziale un fatturato export pari a 50 milioni di euro. La Cina rappresenta il principale mercato di destinazione delle esportazioni europee del comparto suino con una quota pari al 48% del totale.
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