MILANO - Ferrarelle ha concluso il 2017 con un totale di 930 milioni di litri venduti, registrando un incremento di 36 milioni di litri (+4%) rispetto al 2016, un fatturato pari a 142 milioni di euro, con una crescita di 5 milioni, e un Ebitda di oltre 18 milioni. E' il quarto produttore italiano di acque minerali, con una quota del 7,8%.
Può contare sugli stabilimenti di Milano, Pontedera (Pisa), Presenzano e Riardo (Caserta), Darfo Boario Terme (Brescia). Non solo: ha rivolto attenzione alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Lo afferma la società sostenendo che la crescita del fatturato "rientra in una visione dell'azienda che fa della sostenibilità uno dei punti cardine della sua attività".
La forza di Ferrarelle è tutta italiana, con un connubio tra le acque minerali Ferrarelle, Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Santagata, Natía, Roccafina ed Evian, di cui è distributore; il cioccolato Amedei e il bio con le coltivazioni biologiche dell'azienda agricola Masseria delle Sorgenti Ferrarelle. Ferrarelle opera in oltre 40 Paesi attraverso l'esportazione dell'effervescente naturale Ferrarelle e della piatta Natía, posizionandosi nel segmento del fuori casa e in particolare nei delicatessen, top hotel e ristoranti.
Sulla sostenibilità ambientale, Ferrarelle ha adottato misure anche per la riduzione dell' impatto ambientale e può contare sulla riduzione dei consumi idrici del 2,2% rispetto al 2016; riduzioni delle emissioni gas serra del 3,5% rispetto al 2015; oltre il 95% di rifiuti del processo produttivo riciclati nel 2017. Per la sostenibilità sociale, Ferrarelle partecipa allo sviluppo della vita sociale e culturale partendo dai propri collaboratori e promuovendo progetti in ambito culturale e scientifico. Il 95,5% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato; frequenza e gravità infortuni vicini allo zero; partnership con Fai e Teatro alla Scala.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA