La spesa bio può arrivare a costare anche il 97,18% in più dei prodotti privi di certificazione. A stimarlo è QualeScegliere.it (portale di consigli, recensioni e guide per facilitare le scelte di acquisto di prodotti e servizi) che ha condotto un'analisi su alcuni alimenti che si consumano frequentemente nelle case degli italiani come pasta, passata di pomodoro, olio extravergine d'oliva, farina e biscotti.
Dallo studio di mercato, teso ad offrire un vademecum sulle regole giuste per acquistare biologico in modo da evitare possibili inganni e truffe, emerge, nel confronto tra prezzi, che una confezione da mezzo chilo di spaghetti di grano duro coltivati biologicamente può costare in media 1,50 euro, contro gli 0,80 della scelta non bio mentre per l'olio extravergine di oliva si può spendere più del doppio quando è bio: dai 6,15 euro si arriva fino a 14,40 euro per un litro. Per un chilo di farina che rispetti il sistema di produzione biologico, invece, il costo può essere il doppio della cifra richiesta per la farina standard, che è di 0,75 euro. Infine, i frollini al latte fanno salire la spesa da 1,59 euro a 3,30 a parità di peso.
La "differenza di prezzo - spiegano i ricercatori di QualeScegliere.it - dipende dalle rese produttive delle coltivazioni e degli allevamenti bio generalmente più basse di quelle tradizionali e dall'insufficiente ottimizzazione dei costi di produzione, come quelli di trasporto, senza contare - si precisa - il processo di trasformazione dei costi aggiuntivi legati alle misure per evitare contaminazioni tra bio e non bio e i costi di certificazione che impattano su tutti gli anelli della catena, dal produttore agricolo al commerciante all'ingrosso".
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