"La nostra normativa precisa che il piatto può essere servito solamente quando i vapori dell'azoto liquido utilizzato sono svaniti, tornando in forma gassosa", precisa lo chef Mori nel ricordare però che in Italia questo genere di preparazioni sono marginali. Stessa regola vale per il mondo dei cocktail. "Quello che manca invece - spiega Mori - è una regolamentazione seria per quanto riguarda l'uso di questa sostanza da parte degli operatori; raggiungendo una temperatura di ebollizione di -195 gradi può essere pericoloso per chi non sa usarla e proprio per questo servirebbe una formazione specifica per saperla maneggiare" in termini di sicurezza sul lavoro.
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