ROMA - Si fa largo in Italia l'idea di assaggiare menu a base di insetti e aracnidi come cavallette, grilli, coleotteri, bruchi e scorpioni, magari- sostengono gli studiosi- degustandoli al posto del tradizionale cappone natalizio e del binomio lenticchie-cotechino della notte di San Silvestro. A dimostrarlo è una ricerca Doxa finalizza ad indagare il sentimento della popolazione rispetto all'entomofagia in attesa di vedere se davvero - spiega una nota - scatterà la rivoluzione nel piatto dopo che il Parlamento europeo ha già introdotto dallo scorso 1° gennaio 2018 le regole per la vendita di nuovi prodotti alimentari compresi gli insetti.
Dall'indagine, commissionata da Rentokil Initial, è emerso che oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro con i giovani tra i 18 e i 34 anni che dimostrano maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia. Gli analisti registrano inoltre che 4 italiani su 10 si dimostrano aperti all'assaggio del "novel food" (cibo del futuro), un 19% li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre un 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli.
Dal punto di vista della sicurezza alimentare e sui possibili effetti per la salute 7 italiani su 10 pensano invece che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo. Infine il 73% dei connazionali sostiene che la produzione degli insetti richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, mentre il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.