I ministri della pesca dei Paesi mediterranei hanno firmato un Piano di azione per la pesca artigianale nel 'Mare Nostrum' fino al 2028. Il documento arriva a conclusione della Conferenza ministeriale organizzata a Malta dalla Commissione generale pesca per il Mediterraneo (Gfcm) e dal Dipartimento per la pesca e l'acquacoltura della Fao con il sostegno finanziario della Commissione europea.
La dichiarazione è un patto politico per la pesca artigianale nella regione, e contiene impegni per la cooperazione su ricerca scientifica, tracciabilità dei prodotti, raccolta dei dati, diritti dei lavoratori del settore, azione per il clima e collaborazione tra le organizzazioni di pescatori. "Se vogliamo mari sani e sostenibili - commenta il commissario Ue alla pesca Karmenu Vella - dobbiamo lavorare fianco a fianco con i pescatori di piccola scala".
"Con questo piano vogliamo dare il giusto valore a quei segmenti di piccola pesca che sono davvero a basso impatto e integrati in un ecosistema virtuoso sia in termini biologici che i termini sociali". Lo ha dichiarato il sottosegretario al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato, che ha firmato a Malta la dichiarazione congiunta in favore della piccola pesca, assieme agli altri ministri della pesca del Mediterraneo. "E' un settore spesso sottovalutato nonostante salga l'importanza per il tessuto sociale e per le economie locali", ha detto Manzato, nel ricordare che "questa firma rappresenta un ulteriore passo verso il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite". La dichiarazione congiunta in favore della piccola pesca, precisa il Ministero, è un patto politico per la pesca artigianale nella regione che prevede l'attuazione di un piano di azione per valorizzare il comparto su piccola scala e a basso impatto nel Mediterraneo e Mar Nero. Il piano mette la piccola pesca al centro del dibattito internazionale e i temi affrontati coinvolgono tutto il settore che opera nell'area. Tra i principali argomenti trattati nella dichiarazione spicca la necessità di favorire maggiormente l'accesso al credito al settore, spesso in sofferenza e una maggiore inclusione degli stakeholders durante il processo decisionale.
"Insieme alla dichiarazione ministeriale sono due documenti innovativi che guardano al futuro - dichiara il segretario nazionale della Uilapesca Fabrizio De Pascale - partendo dal fatto che molto spesso i pescatori e i lavoratori del settore non sono sufficientemente coinvolti nei processi decisionali che li riguardano e che, per questo, occorre rafforzare la rappresentanza del loro ruolo in questi processi". Ancora più importante, secondo il segretario "è l'inserimento nei due documenti del concetto di lavoro decente e dell'obiettivo di promuovere il miglioramento delle condizioni di lavoro e la protezione sociale per tutti i lavoratori e lungo tutta la catena del valore della piccola pesca".
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