ROMA - Col caldo che fa la voglia di mettersi ai fornelli di casa è al minimo, tantopiù in una città come Roma che offre diversi spunti per piacevoli passeggiate alla scoperta di nuovi indirizzi informali en plein air, per mangiare bene senza spendere un capitale.
Merita ad esempio per la cucina e per vivere gli spazi metafisici di una piazza della lirica da riscoprire il "Caffe' dell'Opera di Roma", con proposte di cucina romana e cenni di cucina spagnola a cura di Alba Esteve Ruiz, la talentuosa chef iberica, classe 1989, che ha segnato il successo di Marzapane. Sempre in pieno centro ma zona Via Veneto, Fiore - con la sua bella terrazza in Via Boncompagni con tanto di orto urbano a vista - propone ai cultori della cucina light e a vapore la cucina Flexitariana, che vuole abbracciare uno stile nutrizionale vegetariano senza essere punitivo o legato a dogmi. Fiore dimostra che la cucina crudista non è rinuncia ma scoperta di sapori nuovi, grazie a essiccature non superiori ai 42 gradi, e lenti processi di preparazione, come le marinature. Pesce azzurro e prodotti di stagione vengono cotti al vapore, o sulla piastra di sale, insieme a erbe, germogli, legumi colorati, frutta fresca e verdura in un menu firmato dal giovane chef Matteo Cavoli che sa affiancare agli spaghetti di zucchine una gustosa Mazzancolla "incaciata": (spaghettone, mazzancolle, pecorino, lime e pere) e a seguire la seppia arrosto con patate porchettate.
Un piacevole spazio all'aperto inaspettato lo svela PummaRe', indirizzo di cucina partenopea e pizza, anche a misura del vegan people, sulla terrazza del Mercato Trionfale di Via Andrea Doria con 200 coperti, ideale per un brindisi post esame di maturità. La margherita è proposta in tutte le versioni possibili e con ingredienti 100% italiani, dalle alici di Cetara ai datterini gialli, dal Mastro pizzaiolo, autenticamente napoletano Giuseppe Lusinga. In questa oasi di tranquillità anche per famiglie con bambini, da godersi magari dopo una visita ai Musei Vaticani o nelle vie dello shopping del quartiere Prati, soddisfacenti piatti della tradizione napoletana, dal baccalà al sartù di riso, fino alla Caserecce allo scammaro.
Lungo il Tevere, tra gli stand dell'estate romana, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Per chi vuole abbinare un film nel grande schermo allestito all'Isola Tiberina (Isola del cinema) la possibilità di godere della cucina di Andrea Fusco, chef di origini ciociare del Giuda Ballerino! al Sina Hotel Bernini, a prezzi d'occasione nella versione bistrot. Per la prima volta quest'anno anche Le Carré francais ha creduto alla formula del temporary restaurant aprendo, sempre su Lungotevere ma verso il ponte di Porta Portese, Ephémère, con menu di cucina provenzale ideato dallo chef Yoran Vandriessche da "L'arbre", ristorante stellato di Lille, al Nord della Francia. Cucina a vista per aperitivi a base di galette, crepes, quiches e croques, curati dalla giovane sous chef italiana Letizia Tonielli, che a 23 anni coordina questa brigata estiva. "La cucina dei bistrot è ricca - dice lo chef Vandriessche - ma la cucina francese ha mille espressioni, e si rivolge a chi ama mangiare bene. Quando cucino non penso alle calorie, penso di offrire momenti di felicità".
La formula, a prezzi popolari, consente di compiere un Tour de France delle ostriche, confrontando quelle pescate in Normandia, Bretagna, nel golfo di Guascogna e nel Mediterraneo, servite - come tradizione impone - con pane integrale e burro salato. Per l'inaugurazione show di Marcel Lesoille, il recordman francese in grado di aprire 900 ostriche all'ora persino con una carta di credito o le chiavi dell'automobile. In questo "bar à huitres" immancabile brindisi con un calice di Champagne. Per romani e turisti anche la possibilità di degustare il rosé di Saint-Tropez, dal colore cipria, e alcuni cocktail in voga oltralpe: il Kyr Royal a base di crema di cassis e Champagne e lo "spritz" in versione parisien: Aperol, Champagne e soda.
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