"Per quanto riguarda il richiamato possibile impatto sull'importazione in Europa di prodotti Ogm - aggiunge il ministro -, come ricordato l'accordo dispone espressamente che le sue norme troveranno comunque applicazione nella misura in cui non deroghino alle disposizioni previste dagli Stati a tutela della salute dei propri cittadini".
"Un altro aspetto da valutare con favore - conclude Martina - è l'attenzione e la tutela ottenute sul fronte delle Indicazioni geografiche. Più di tante mie parole valgono i commenti positivi dei consorzi di tutela e di migliaia di imprese che con il Ceta ottengono più protezione. Ad oggi infatti in Canada nessuna Indicazione geografica italiana veniva tutelata, anzi avevamo casi di divieto di utilizzo del nome come per il Prosciutto di Parma, in quando confliggeva con un marchio commerciale registrato in Canada. Con l'accordo ai 41 prodotti DOP e IGP, che valgono il 92% dell'export agroalimentare di qualità italiano in quel Paese, viene finalmente riconosciuto il diritto esclusivo al nome. In sostanza l'uso improprio di una denominazione è vietato. Si tratta di un passo in avanti cruciale nella lotta alla contraffazione e nel contrasto del fenomeno dell'Italian sounding".
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