Conflitti, instabilità economica e
shock climatici, combinati con la riduzione dei finanziamenti
per l'assistenza alimentare e agricola d'emergenza, stanno
portando a livelli allarmanti l'insicurezza alimentare acuta nel
mondo. La situazione è particolarmente drammatica soprattutto in
cinque paesi: Palestina, Sudan, Sud Sudan, Haiti e Mali. Qui la
fame ha già raggiunto, o raggiungerà, livelli di gravità da
"catastrofe". E' la fotografia scattata da Fao e Programma
Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Wfp), nel nuovo
rapporto 'Hunger Hotspots' in cui vengono descritti gli scenari
di prospettiva dei luoghi più caldi del pianeta a rischio
nutrizione.
In Sudan, la carestia desta grave preoccupazione nel campo
profughi di Zam Zam, nel Darfur Settentrionale. Diverse aree
della Palestina e l'intera Striscia di Gaza sono a rischio
carestia. Ad Haiti e in Sud Sudan parte della popolazione si
trova in condizioni catastrofiche di insicurezza alimentare,
così come in Mali, dove i conflitti interni rendono difficile
l'accesso al cibo per la popolazione, soprattutto al Nord.
"La situazione nei cinque "hunger hotspots" che destano maggiore
preoccupazione è catastrofica", spiega il Direttore Generale
della FAO, Qu Dongyu, "le persone stanno vivendo una carenza
estrema di cibo e affrontano una fame persistente e senza
precedenti, alimentata dall'escalation dei conflitti, dalla
crisi climatica e da shock economici",
L'insicurezza alimentare acuta, sottolinea il report delle
Nazioni Unite, è destinata anche ad aumentare, in termini di
entità e gravità, in 22 paesi e territori. Oltretutto, incombe
anche la minaccia climatica rappresentata dalla Niña. Perchè,
avvertono Fao e Wfp, il fenomeno meteorologico, previsto tra
novembre 2024 e marzo 2025, altererà i modelli delle
precipitazioni piovose, influenzando la produttività agricola in
numerosi hotspot della fame.
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