Dalla A alla Z, la storia del nostro patrimonio gastronomico. Più di 8500 voci riguardanti gli ingredienti, i piatti, le cotture e gli strumenti tipici di ricette tradizionali italiane. Sono gli "ingredienti" del Dizionario delle cucine regionali italiane (Slow Food Editore, pp. 320, 18 euro, 12 febbraio 2020), a cura di Paola Gho. Si tratta, sottolinea l'autrice piemontese, nata e residente ad Asti, del "primo libro in cui la cucina e la lingua collaborano e mettono per iscritto un'eredità culturale e gastronomica enorme e complessa".
Il Dizionario delle cucine regionali, precisa ancora Gho, "è selettivo e contestualizzante. Le sue definizioni sono per lo più agili, cercano di cogliere l'essenza di un piatto, di un prodotto, di un alimento, di una materia prima, senza pretendere di rubare il mestiere al botanico, allo zoologo o al tecnico di processi alimentari. Il primo dizionario, con più di 8500 voci legate al mondo culinario che si prefigge di raccontare, attraverso la lingua il patrimonio gastronomico di una paese tanto piccolo tanto ricco di tradizioni e peculiarità".
Paola Gho, ricorda infine Slow Food, "ha abbracciato un materiale fluido, mutevole, d'uso domestico e iscritto nelle carte degli esercizi commerciali, nelle ricette, riprodotto in altri menu con grafia diversa, e destinato ad andare per il mondo".
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