- ROMA - Circa 2000 lavoratori agricoli, quasi tutti di nazionalità indiana Sikh, sono scesi in piazza a Latina, su un'iniziativa Flai Cgil che ha coinvolto altri lavoratori nell'agropontino per chiedere più giuste condizioni di lavoro ed un salario equo. Lo rende noto il sindacato, nel sottolineare che i lavoratori indiani "lavorano in serra e nei campi per 3.50 euro l'ora, meno della metà della paga stabilità dal contratto; l'orario di lavoro e' senza regole e le condizioni in cui sono costretti ad alloggiare spesso sono indecenti". Da piazza della Libertà a Latina, lavoratori ed esponenti della comunità indiana hanno preso la parola per chiedere il rispetto dei diritti e della dignità di chi lavora. "Siamo ragazzi come gli altri, non ce la facciamo a sopportare ritmi e carichi di lavoro disumani e ricevere 2 o 3 euro l'ora. Vogliamo il giusto e non vogliamo dare fastidio a nessuno", hanno dichiarato i manifestanti. "Siamo costretti ad accettare 3.50 l'ora - hanno denunciato - altrimenti il padrone dice che non ci fa il contratto e quindi non abbiamo più il permesso di soggiorno". Giovanni Mininni, segretario nazionale Flai Cgil, ha evidenziato la "straordinaria importanza di questa piazza, la grande partecipazione. Questa piazza chiede il rispetto dei contratti e chiede che il Ddl contro il caporalato sia approvato in tempi brevi e contenga tutte le misure che chiediamo per contrastare in modo efficace lo sfruttamento nei campi. In Regione Lazio dal 2014 e' ferma in Commissione una legge di contrasto al caporalato, e' ora che questa legge sia approvata, lo chiediamo anche da questa piazza".
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