A denunciarlo è Unaprol sulla base dell'indagine 2018 di Ismea.
Nel Regno Unito- è
spiegato in una nota- le esportazioni italiane di olio, nel
2017, sono scese del 13,5% (da 13.307 a 11.515 tonnellate). A
incidere - dicono dal Consorzio olivicolo italiano- oltre al
tasso di cambio sfavorevole dovuto alla svalutazione della
sterlina è il metodo dell'etichetta nutrizionale con i 3 colori
del semaforo che prende in considerazione calorie, grassi,
zuccheri e sale presenti in 100 grammi di prodotto con il
risultato che se uno di questi componenti supera una certa
concentrazione in etichetta l'alimentare viene indicato con il
bollino rosso cioè con l'invito agli utenti a "consumare con
moderazione". Da molti invece- lamenta Unaprol- è percepito
come un consiglio a non comprare.
Situazione simile - sostiene ancora il Consorzio- succede in
Francia con il Nutri-score che classifica gli elementi con 5
colori a seconda del loro contenuto di ingredienti. In Francia,
nel 2017, il calo dell'export di olio italiano è stato del 18,6%
(da 31.633 a 25.747 tonnellate). "E' una classificazione con
parametri discutibili e fuorvianti per i consumatori che esclude
dalla dieta alimenti sani - sottolinea David Granieri,
presidente di Unaprol. Si tratta- incalza- di un sistema
sponsorizzato dalle principali multinazionali. E' necessario che
l'Ue intervenga con decisione per difendere la salute dei
cittadini e un sistema produttivo basato sulla qualità''.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA