Ricerca e innovazione per
agroalimentare e risorse idriche nel Mediterraneo, sono 70
milioni di euro le risorse a disposizione nel 2020 grazie ai
bandi del programma Prima. Intanto, per i bandi 2019, "ottimi" i
risultati dell'Italia: ha coordinato il 33% dei progetti e 34
vedono la partecipazione italiana, con un totale di 70 unità di
ricerca coinvolte e 12 mln di risorse a loro beneficio. Questi i
dati diffusi dal Segretariato italiano di Prima, il programma
che promuove attività congiunte di ricerca e innovazione nel
settore agrifood tra 19 Paesi del Mediterraneo, e il ministero
dell'Università e della ricerca nella cui sede a Roma, il 29
gennaio, si terrà un info-day sui bandi di quest'anno e i
vincitori del 2019. All'iniziativa parteciperà anche il
commissariato italiano per Expo 2020 Dubai.
Nel 2019, si spiega, Prima ha alimentato con 56 mln ricerca e
innovazione nel settore agrifood e gestione risorse idriche
grazie a bandi che hanno raddoppiato il finanziamento per
progetti di innovazione e introdotto risorse economiche per le
proposte capaci di collegare le tre aree di intervento del
programma: gestione efficiente delle risorse idriche,
agricoltura sostenibile e filiera agro-alimentare.
I 48 progetti, selezionati secondo la valutazione di Horizon
2020, si sommano ai 36 finanziati nel 2018, per un valore
complessivo di oltre 100 milioni di euro. Ciascun progetto vede
la partecipazione di almeno un ente di ricerca della costa Sud
del Mediterraneo.
Riguardo ai 34 progetti con partecipazione italiana per il
bando 2019 6 riguardano la gestione delle risorse idriche, 15
sono relativi all'area agricoltura sostenibile, 11 alla filiera
agroalimentare e 2 infine all'area Nexus che include progetti
trasversali alle tre tematiche principali di Prima.
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